martedì 30 ottobre 2007

Salto la convivenza - Samuele Bersani

Oggi ho deciso di postare il testo di un brano di Samuele Bersani sul tema degli effetti delle separazioni sui figli, contenuto nel cd Caramella smog. Si intitola Salto la convivenza


Le fotografie dei matrimoni
si conservano perfettamente nel tempo
non sbiadiscono e mantengono i colori
sottoposte a trattamento
d'antinvecchiamento
come quella delle elementari
nel periodo delle divisioni
dall'insieme dei numeri pari
e poi dal giudice con i genitori


Arrivato là prima di entrare
non sapevo chi era meglio
e ho fatto a sorte
La moneta non smetteva di girare
c'ho appoggiato il piede sopra
per paura forse
di dividere i miei metri quadri
di pellicola molto divertente
lasciare i cassetti e gli armadi
nel mio disordine senza toccar niente


RIT. Dimmi tu quale, dovevo scegliere
lo adesso sto male
Dopo trent'anni mamma
dice “sei uguale
a quel bastardo di tuo padre,
tuo padre”


Ho avuto in eredità il cognome
la città d'appartenenza
e il suo stesso accento
Al telefono una volta per errore
una donna m'invitò ad un appuntamento
Io mi sono nascosto nell’erba
e lentamente son tornato indietro
per non far scatenare una guerra
ho mantenuto per sempre quel segreto


Fammi pensare
anch'io potrei sposarmi,
per divorziare
Salto la convivenza
Voglio evitare
di farti avere dubbi strani
domani


RIT. Dimmi tu quale, dovevo scegliere
lo adesso sto male
Dopo trent'anni mamma
dice “sei uguale
a quel bastardo di tuo padre,
tuo padre”


 Fammi pensare
anch'io potrei sposarmi,
per divorziare
Salto la convivenza
Voglio evitare
di farti avere dubbi strani
domani...domani...

1 commento:

  1. è difficile convivere in queste situazioni ed io ne so qualcosa...la separazione dei miei, dopo trent'anni mi ha fatto riflettere molto...è questione che i tempi sono cambiati? è questione che l'amore non dura in nessuna coppia? oppure è una questione di colpe ben precise da parte degli uni o degli altri??? non lo so, non l'ho ancora capito...ne ho sofferto e non tanto per la disaggregazione della famiglia in sè per sè cioè per il fatto di non vedere mio padre (se non per giocarci a tennis), quanto per le urla, gli insulti e le sfuriate reciproche..
    constatare che una persona con la quale si condivide tanto può sparire all'improvviso è un'esperienza agghiacciante....
    in uno dei miei film preferiti (eternal sunshine of the spotless mind) jim carrey diceva "è uno spreco passare tanto tempo con una persona per poi accorgersi che è un'estranea....".... il valore che credevamo di avere non c'è, diventiamo senza valore,diventiamo estranei, peggio degli estranei, siamo gettati nell'indifferenza, senza voce...
    sentire tutto questo su di me e su di loro ha avuto un effetto di totale sfiducia nei confronti degli altri...nel tempo ho capito anche che è una cosa che si può superare, ma a piccoli passi...
    Delle cose che ho imparato in fatto di scelte sentimantali, unioni e separazioni,potrei concludere con la risposta più gettonata al mio "come devo fare?": seguire il proprio cuore...ma per esperienza personale so che è troppo banale, il mio cuore ha sempre parlato una lingua incomprensibile e spesso non ha detto proprio niente...
    per cui vorrei sottolineare solo questo: bisogna sempre cercare di parlare con le persone che ci stanno accanto........paradossalmente sono quelle che sanno meno cose su di noi.....è sempre un bene dirsi le cose in faccia e accettare la realtà dei fatti, non mentire, soprattutto a sè stessi.... sperare eppure non illudersi...io penso che il nostro "sesto senso" saprà già come andrà a finire ....

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