lunedì 12 novembre 2007

Caro Ministro, ma cosa mi dici mai?

palloneSul sito del Corriere della Sera oggi, 12 novembre 2007, è comparso un articolo che riporta le dichiarazioni del Ministro dello Sport Giovanna Melandri, la quale dopo l'omicidio del tifoso laziale Gabriele Sandri, ha chiesto ai vertici del calcio la sospensione dei campionati.


Ebbene, questa delicata decisione ha diviso il mondo del calcio (e non solo aggiungerei) in due schieramenti: favorevoli o contrari alla sospensione. I più drastici propongono addirittura la sospensione del campionato per uno-due anni come se, magicamente, alla ripresa i problemi fossero risolti.


Quest'ultima proposta mi sembra davvero una corbelleria. Per prima cosa pensiamo all'aspetto economico: le società di calcio sono delle società per azioni (alcune di esse sono anche quotate in Borsa), e l'azienda calcio ha avuto un giro d’affari nel 2006 superiore al miliardo e 300 milioni di euro; una società di calcio non è fatta poi solo da calciatori milionari ma anche e soprattutto da migliaia di dipendenti (magazzinieri, addetti alla sicurezza e quant'altro) che guadagnano un normale stipendio. Nell'ipotesi di un anno di stop chi pagherebbe e con quali soldi lo stipendio a tutti? Ovviamente tutti gli onesti lavoratori che percepiscono uno stipendio normale andrebbero licenziati. E le loro famiglie? Chi le manterrebbe? Non certo i presidenti delle squadre di calcio visto che sarebbero i primi a cadere in disgrazia. Secondo punto: bisognerebbe fermare solo la Serie A? Se sì, pensiamo che gli scalmanati che impediscono il normale svolgimento delle partite non farebbero altrettanto per le partite della Serie B o della Serie C? Anzi, la storia ci insegna che i disordini accadono in ogni campionato, persino quello di Terza Categoria. Continuando a ragionare su quest'ipotesi perversa, cosa accadrebbe alla ripresa? Le squadre che hanno vinto la Serie B ad esempio andrebbero ad affollare una Serie A già affollata da 20 squadre con conseguente aumento del numero dei match? Di questo passo si arriverebbe a giocare ogni giorno tra campionati, coppe e impegni con la nazionale. In sostanza sospendere il calcio per arrivare tra un anno a giocare un giorno sì e un giorno no sarebbe poco saggio, e non risolverebbe peraltro il problema della violenza. O magari bisognerebbe fermare qualsiasi campionato? E pensiamo davvero che i facinorosi alla ripresa saranno per incanto mutati in docili e mansueti agnellini? Anzi forse sarebbero ancor più caricati dall'anno sabbatico. Soprattutto nessuno ci dice che durante l'anno di pausa non spostino la loro attenzione verso altri sport andando a causare disordini altrove. E alle società di calcio cosa succederebbe? I calciatori di fronte ad un anno di sosta certamente non rimarrebbero fermi ad aspettare che la vecchiaia li colga (ricordiamo che il calcio è uno di quegli sport che in media si pratica a livello agonistico fino a 35-38 anni). Ci sarebbe un fuggi-fuggi verso le squadre estere con conseguente smembramento di un campionato che, al di là della violenza, è pur sempre uno dei più affascinanti d'Europa. Insomma un disastro economico pauroso, centinaia aziende italiane ridotte in bancarotta, probabilmente l'economia stessa dello Stato Italiano ridotta ai minimi storici.


Riflettiamo ora sulla sospensione del campionato per qualche giornata. A questo proposito riporto la dichiarazione di Gianluigi Buffon, portiere della Juventus e della Nazionale: "Se ci chiedessero di fermarci tutti per la prossima giornata di campionato, alla fine lo farei ma non lo capirei fino in fondo. Perchè quanto accaduto ieri ad Arezzo va fuori dalle problematiche del calcio. È una situazione e un problema sociale che non si può imputare al mondo del pallone. Condivido la scelta della Lazio di non giocare per rispetto al suo tifoso ucciso ma penso che in tutti gli altri campi si sarebbe dovuto giocare. Anche perchè, se una vecchietta con la sciarpa di una squadra di calcio al collo viene scippata e uccisa dovremmo fermare il campionato? Quanto successo ieri ad Arezzo non è avvenuto dentro o attorno a uno stadio. Quindi tutto va valutato nella giusta maniera. La morte di quel povero ragazzo è stato un pretesto per far sfogare gente che, sembra, non aspettava altro. Purtroppo c'è molto malcontento, un malcontento sociale. Quello che dispiace è vedere tante persone non contente della propria esistenza che cercano di rovinare quel poco di buono che è rimasto in questo mondo del calcio".


In Inghilterra è stato risolto il grave problema degli hooligans mediante un sistema di telecamere interne agli stadi e assegnando il compito di vigilare su quanto accade durante i match ad organismi di vigilanza privata pagati dai singoli club. E garantendo, aggiungerei, la certezza della pena per i condannati, cosa che in Italia è decisamente carente: ci sono pene più alte ma raramente si scontano per intero. Se in Inghilterra un condannato a 15 anni sconta 15 anni, da noi la condanna è di 20 anni ma trattabili e di conseguenza dopo qualche anno è di nuovo fuori o magari in carcere non va proprio grazie al garantismo tutto italiano. Questo, insieme all'eccessiva durata dei processi, è uno dei problemi della Giustizia italiana e non riguarda solo il mondo del calcio. Non è la prima volta che in seguito ad atti di violenza viene fermato il campionato per una o più giornate e quale è stato il risultato? Nessuno. La trovo una presa in giro che non cambierebbe le cose, servirebbero segnali forti. Alcuni esempi? Abolire il tifo organizzato, telecamere all'interno degli stadi, pene dure e certe per i violenti dentro e fuori gli stadi.
Giocare piuttosto a porte chiuse ma non sospendere il campionato nè per una, nè per dieci, nè per cento settimane poichè sarebbe solo un modo per gettare fumo negli occhi senza risolvere alcunchè.

1 commento:

  1. Concordo totalmente. Proporrei alcune innovazioni:
    a) per la sicurezza nello stadio provveda la rispettiva società.
    b) sciogliere i fans clubs ed abolire i viaggi organizzati di massa.
    c) via le recinzioni dai terreni di gioco. Radiazioni per le societa' e pene certe per i facinorosi. Altro che " bau bau -- micio micio !!!". Con stima per il tuo ottimo lavoro.

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