Solo due parole a proposito dell'ennesima catena di Sant'Antonio che circola in Rete. Questa volta si tratta di un aumento di stipendio per i politici votato all'unanimità dal Parlamento, catena risalente al 2000 e riciclata in un momento in cui il sentimento di antipolitica è piuttosto forte. I toni sono ovviamente populistici e invogliano gli ignari internauti ad ergersi a paladini della giustizia inondando la Rete di messaggi-spazzatura (spam). Per capire che siamo di fronte ad una bufala basta dare un'occhiata al titolo "Mandiamoli a lavorare" (ricorda molto i titoli ad effetto del quotidiano Libero) e all'esortazione conclusiva scritta a caratteri cubitali "Continuate la catena". Cliccate qui per avere la conferma di quello che Vi dico.
Le catene di Sant'Antonio sono un fenomeno che è riuscito a sopravvivere fino ad oggi ed ha visto una vera e propria esplosione grazie alla diffusione delle e-mail. Attraverso Internet è infatti possibile inoltrare la lettera ricevuta a tutti i propri conoscenti in pochi secondi.
Ma a che pro tutto questo? Avviando una catena di questo tipo, lo spammer (colui il quale invia il messaggio-spazzatura) può ricevere di ritorno, senza fatica, migliaia di messaggi, dai quali potrà estrarre (con l'utilizzo di appositi software) un gran numero di indirizzi e-mail validi, da rivendere a caro prezzo. Questi dati verranno utilizzati per l'invio di messaggi indesiderati pubblicitari o truffaldini. Il fenomeno è aggravato dalla tendenza degli utenti inesperti a inoltrare il messaggio senza cancellare i dati dei destinatari precedenti o anche la propria firma e indirizzo. In questo modo per un malintenzionato è possibile risalire all'identità degli utenti, ricostruire la loro cerchia di contatti e tentare vere e proprie truffe utilizzando i metodi dell'ingegneria sociale (ovvero lo studio del comportamento individuale di una persona al fine di carpire informazioni). Inviando centinaia di migliaia di messaggi di posta inutili inoltre non si fa altro che intasare la Rete rendendola sempre più lenta e scadente.
Nella quasi totalità dei casi i messaggi che puntano a sfruttare il lato emotivo del destinatario sono storie completamente false, inventate o riadattate. Possono essere appelli di vario tipo, da appelli umanitari ad allarmi per ipotetiche emergenze (ad esempio pericolosissimi virus che potrebbero disintegrarvi il pc). Vi sembra possibile che se un bambino ha bisogno realmente di una trasfusione si ricorra ad una catena di Sant’Antonio, che oltretutto è illegale? Quello che posso dire a Voi, cari lettori, è di cestinare qualsiasi catena vi arrivi. Qualsiasi, non preoccupatevi neanche di controllare se è vera, semplicemente buttatela via. Se qualcuno ha davvero bisogno state sicuri che lo chiederebbe in modo più intelligente.
Per concludere segnalo il blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale.
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