venerdì 1 febbraio 2008

La legge è uguale per tutti?

leggeBerlusconi prosciolto nel Processo Sme-Ariosto bis per i falsi in bilancio Fininvest connessi alle mazzette pagate al giudice Squillante.


“Il fatto non è più previsto dalla legge come reato”. La legge che depenalizza il falso in bilancio è stata una delle prime cosiddette "leggi ad personam" approvate dal passato governo Berlusconi. Il provvedimento è diventato infatti operativo già dal gennaio 2002 grazie a un decreto varato a tempo di record dall'allora ministro della Giustizia Roberto Castelli. Il falso in bilancio è da sempre stato uno dei protagonisti del disequilibrio economico del Paese, infati oltre ad allontanare investitori esteri, c’è un altro lato molto interessante, molto più pratico: così facendo si sono rese del tutto vane le indagini in corso da anni, che vedevano tra i principali attori Silvio Berlusconi nell’affare “All Iberian”.


Lo scorso ottobre la Cassazione aveva chiuso definitivamente un altro troncone del procedimento Sme a carico di Silvio Berlusconi assolvendolo dalle accuse di corruzione nell'intricata vicenda della vendita del comparto agro-alimentare dell'Iri alla Cir, la finanziaria di Carlo De Benedetti. Ma andiamo con ordine. Berlusconi, i giudici Renato Squillante e Filippo Verde e gli avvocati della Fininvest, Cesare Previti e Attilio Pacifico, vengono rinviati a giudizio per corruzione nel processo “Sme-Ariosto” in base a due diversi capi d’imputazione: 



1) la sentenza firmata nel 1986 dal giudice Verde (confermata dalla Cassazione nel 1988) che diede ragione alla cordata Fininvest-Barilla-Ferrero e torto alla Cir di Carlo De Benedetti nella causa con l’Iri per la mancata privatizzazione della Sme, sarebbe stata comprata con soldi della Fininvest e Barilla, finiti poi in parte a Verde e in parte a Squillante (che, pur non coinvolto nella controversia, avrebbe “aiutato” il buon esito del processo);


2) Squillante sarebbe stato “a libro paga” della Fininvest per ogni evenienza del gruppo, a suon di bustarelle che Previti, usando denaro di Berlusconi, gli avrebbe versato in contanti e via bonifico sul suo conto svizzero.


Per quanto riguarda il primo capo di imputazione tutti gli imputati sono stati assolti in quanto le prove che la sentenza Sme fosse comprata o non ci sono o non sono sufficienti. Verde e Squillante ricevettero soldi in Svizzera, ma dopo il 1988, e non è sicuro che venissero pagati proprio per quel processo.


Riguardo il secondo capo d'imputazione dalle carte risulta il bonifico Orologio, circa 500 milioni delle vecchie lire che in pochi minuti passarono dal conto svizzero All-Iberian-Fininvest (Berlusconi) a quello Mercier (Previti) infine a quello Rowena (Squillante). Berlusconi paga Previti che paga Squillante: non si discute. Silvio Berlusconi è stato  assolto in Cassazione per quest'accusa poichè, anche se è provato che il bonifico Orologio è riconducibile a Berlusconi, Squillante per le sue funzioni non era in grado di interferire con il Processo Sme. Cioè non essendoci le prove di un intervento di Squillante, non possiamo asserire l’iscrizione del magistrato al libro paga.


La questione da porsi è la seguente: "se un gruppo paga un giudice perché sia sempre disponibile alle sue esigenze processuali, ancor prima che questo sentenzi e intervenga in suo favore, questa è ugualmente corruzione anche se poi non si riescono a collegare i versamenti con questo o quell’atto specifico?"


 



La posizione del leader di Forza Italia era stata stralciata da quella degli altri sei imputati, compresi il senatore Cesare Previti e il giudice Squillante, in seguito all'approvazione del "Lodo Schifani", un'altra delle cosiddette "leggi ad personam" (successivamente dichiarata incostituzionale) che introduceva l'immunita per le cinque più alte cariche dello Stato.


Fonti:


- laRepubblica
- Voglio scendere
- Tutte le leggi "ad-personam" del Cavaliere
- AntiMafia Duemila

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