Per capire cos'è un'iPhone andiamo a vedere cosa è scritto su Wikipedia: "è un telefono multimediale quad-band UMTS HSDPA GSM EDGE sviluppato da Apple Inc. L'iPhone include una fotocamera digitale, un dispositivo Assisted GPS e un lettore multimediale (le funzioni di UMTS e AGPS sono state inserite solo nella versione 3G). Il dispositivo permette di utilizzare servizi come e-mail, navigazione web, messaggi di testo, Visual Voicemail e può gestire una connessione Wi-Fi. Viene controllato dall'utente tramite uno schermo multi-touch, la tastiera virtuale e dei pulsanti."
In altre parole esso è un dispositivo ibrido che incorpora le funzioni di quattro dispositivi:
a) un iPod (noto lettore mp3 di Apple);
b) un telefono cellulare a quattro bande (GSM, UMTS HSDPA, EDGE) con fotocamera da 2 megapixel;
c) un palmare con tanto di sistema operativo;
d) un GPS (un sistema di posizionamento satellitare utile ad esempio per calcolare mediante un apposito software il percorso più breve da effettuare con la nostra auto durante un viaggio).
Tutto qui? Certo che no. Questo gingillo di alta tecnologia è dotato anche di un software che consente, da remoto e senza il consenso dell’utente, di disattivare applicazioni dal telefono. A confermarlo è stato lo stesso Steve Jobs, amministratore delegato di Apple in una recente intervista. La motivazione data dallo stesso Jobs a riguardo è stata quella della sicurezza, applicativi maligni potrebbero impossessarsi del nostro apparecchio rendendoci impossibile l'utilizzo. A dire la verità sembra di assistere ad una scena de L'esorcista. Ogni volta che la nostra sfera decisionale e la nostra privacy vengono lese da applicativi sempre più invasivi viene sbandierato ai quattro venti il problema della sicurezza.
Sicuramente Apple non ha alcun interesse a rimuovere senza giustificazione applicazioni dal nostro iPhone perchè ne trarrebbe un grave danno di immagine, ma anche la remota possibilità che qualcuno un giorno possa da molto lontano staccarci la spina ricorda tanto il controllo della società di cui parlava George Orwell in 1984. Le multinazionali cercano di rassicurarci sostenendo che è solo una protezione in più, ma noi consumatori siamo sicuri di averne davvero bisogno?
L'unica soluzione a quest'applicativo-spia è il cosìddetto jailbrake; una volta sbloccato il dispositivo infatti vengono in automatico disabilitate tutte quelle restrizioni che vietano l'installazione di applicazioni ritenute "non sicure" da Apple, ma di fatto si perde la garanzia.
Mah, io stento sempre ad avvicinarmi ai nuovi strumenti tecnologici, sono sempre molto sospettosa e questo mi consente di vederli con molto disincanto, e più leggo certe cose e piùmi do' ragione da sola :-))
RispondiEliminaciao Marcooooooooo
Ah, sìsì, questo problema l'ho risolto anch'io...nel momento in cui ho continuato a scegliere il mio cellulare (che è solo un cellulare) realizzando che di una cosa come l'I-phone non me ne farei veramente niente. :P
RispondiElimina@ Ade: e non sei l'unica ;)
RispondiElimina@ Francess: ti dirò di più, il mio non è nemmeno videofonino quindi non posso neppure dire come la Marini nello spot della 3 "Videochiamamiiiiiiii"