Oggi vorrei parlare di un argomento noto a tutti: il codice PIN del cellulare. Da anni tutti lo usano senza rendersi conto di quanto sia inutile. Inserendo questo codice ogni volta che accendiamo il cellulare pensiamo di metterci al riparo da un uso improprio del nostro apparecchio telefonico da parte di terzi. In realtà perdiamo solo del tempo e, in caso di 3 errori consecutivi, siamo costretti alla ricerca del lungo codice PUK, che in caso di bisogno non si trova mai.
Niente di più sbagliato. Per prima cosa il codice PIN è una protezione della scheda SIM, non del telefono, quindi in caso di furto al ladro basterà togliere la scheda presente e inserire la propria per utilizzare il nostro cellulare. L'unico vantaggio potrebbe essere che il ladro non usi la nostra scheda, tuttavia nemmeno un ladro di polli userebbe una scheda rubata per telefonare perchè le Forze dell'Ordine lo localizzerebbero in un attimo. La prima cosa che fa un eventuale ladro è dunque buttare la scheda. Tolta la scheda automaticamente la protezione del PIN non ha più utilità.
E se il cellulare fosse smarrito acceso? Allo stesso modo il PIN non servirebbe a nulla perchè viene richiesto SOLO all'accensione.
Vogliamo impedire al pettegolo di turno di sbirciare i nostri sms? Non è il PIN la soluzione adatta. Ormai quasi tutti i cellulari memorizzano i messaggi ricevuti sulla memoria del telefono, di conseguenza la soluzione adeguata sarebbe il blocco del telefono, non quello della SIM.
Infine per evitare che qualche amico o familiare utilizzi il nostro cellulare per effettuare chiamate a nostra insaputa esiste l'apposito blocco delle chiamate che ha il vantaggio di funzionare con il cellulare acceso, a differenza del PIN.
Quanto questo codice sia ormai superato l'han capito i Giapponesi che hanno già sperimentato la protezione dei cellulari con tecnologie biometriche come ad esempio il riconoscimento dell'iride o dell'impronta digitale, già viste sui notebook di recente produzione.
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