Le pagelle a Sanremo 2010

Per prima cosa ci tengo a dire che il Festival di Sanremo meriterebbe una nuova regola: chi esce da un Talent-show (X-Factor, Amici...) almeno per un anno non dovrebbe poter partecipare come concorrente al Festival. Il motivo è semplice: chi fino a qualche giorno fa è stato costantemente in televisione è troppo avvantaggiato rispetto agli altri a causa dell'eccessivo valore dato al Televoto, così facendo il Festival lo vincerà sempre il Marco Carta di turno grazie ai voti dei teenager.

Passiamo ora alla questione più bollente: Morgan. L'Italia si è tanto scandalizzata per le sue dichiarazioni ma a guardar bene sul palco dell'Ariston tanti cantanti hanno già avuto problemi in passato con la droga. Volete i nomi? Povia, Fabrizio Moro, Emanuele Filiberto di Savoia. Qui però si parla di canzoni, personalmente l'avrei fatto cantare, oltretutto ora ne è uscito come una vittima. Il mondo dello spettacolo (probabilmente anche il Parlamento) è pieno di gente che fa uso di cocaina, è ormai risaputo, non ha senso star lì a fare i bacchettoni. Non dimentichiamo che Milano è la capitale europea della Cocaina.

Passiamo ora al Festival vero e proprio:

Antonella Clerici: 6+ Fa molto poco, ma lo fa bene. Una volta tolta la scalinata e ridotte al minimo le interviste si limita a chiamare i cantanti in gara. Simpatica, divertente e piacevole.

Irene Grandi: 5,5 Senza infamia e senza lode, propone un pezzo sufficiente ma perde mezzo punto per il look terribile.

Valerio Scanu: 6,5 Non si capisce come mai sia tra i Big. Non ha vinto Sanremo Giovani, ha solo 19 anni e non ha vinto Amici. Tuttavia si rivela una piacevole sorpresa con un pezzo non facile.

Toto Cutugno: 4 Il pezzo è quello che è, poi lui ci mette del suo stonando dall'inizio alla fine.

Arisa: 6+ Riesce nel difficile compito di avere un look peggiore dello scorso anno, la canzone è un'allegra filastrocca che però non stanca. Certo però quella vocina nelle interviste... Arrivederci al prossimo Sanremo.

Nino D'Angelo e Maria Nazionale: 5,5 Forse l'unica eliminazione un po' affrettata. Probabilmente il testo non è stato capito, sarebbero stati necessari i sottotitoli.

Marco Mengoni: 5,5 Questo ragazzo che ricorda un po' Omar Pedrini probabilmente avrà futuro, tuttavia la canzone  sanremese non lo valorizza abbastanza. Almeno ha carisma. Chi vivrà vedrà. Quasi certamente sul risultato finale inciderà positivamente il televoto di chi lo ha visto alla Terza edizione di X-Factor.

Simone Cristicchi: 7 Ancora una volta porta sul palco dell'Ariston un pezzo non stupido sulle notizie nascosteci da tv e giornali, mentre noi italiani pensiamo ai pettegolezzi sulla vita di Carla Bruni e Sarkozy. Non poteva che essere dedicata a Marco Travaglio, uno che sulla Scomparsa dei fatti ha scritto anche un libro.

Malika Ayane: 5 Grande voce, ma sinceramente il pezzo di Sanremo con ogni probabilità finirà presto nel dimenticatoio.

Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici: 2 "Raccomandati" ma eliminati con più di qualche fischio dal pubblico già la prima sera per aver presentato un pezzo di rara bruttezza. Palese dimostrazione che senza l'ingerenza del televoto il pubblico dell'Ariston sa cavarsela più che bene. Se a Ballando con le stelle Emanuele Filiberto è stato bravo confrontandosi nel ballo con altri concorrenti alle prime armi, gareggiare contro cantanti di professione è decisamene più difficile. Avendo poi di fianco Pupo la difficoltà aumenta.

Enrico Ruggeri: 7 L'esperienza del cantautore vero si vede e si sente. Giganteggia con personalità sul palco. Se poi a dirigerti è tua moglie è tutto più semplice. Bravo lui e brava Andrea Mirò.

Sonohra 4: Da Zecchino d'Oro. Non si può finire sul palco del Festival della Canzone Italiana con una roba del genere. Dopo aver visto i Sonohra si fa presto a rivalutare immediatamente i Finley. Più che mediocri.

Povia: 7,5 Il brano sul caso di Eluana Englaro è l'unico che davvero emoziona. Interpretato egregiamente, riesce a trasmettere al pubblico sensazioni. Fa discutere e divide la critica: significa che è riuscito nell'intento di non rimanere anonimo. L'unica colpa di Povia è quella di aver vinto nel 2006 il Festival di Sanremo con la sua canzone più stupida, Vorrei avere il becco. Molti criticano Povia per il fatto di essere buonista e bacchettone, una cosa è certa: è un cantautore. Piaccia o no.

Irene Fornaciari con i Nomadi: 5 Di cui 6 va ai Nomadi (grandissimi artisti) e 4 a Irene Fornaciari. Non basta esser figlia di Zucchero, nè portarsi appresso i Nomadi per essere degni della categoria Big. E poi come diceva qualcuno "chi se ne frega d'essere Zucchero se c'è già Joe Cocker".

Noemi: 5 Torni ad X-Factor a cercare il Fattore X, qui non c'è trippa per gatti. Penso si consolerà con il televoto.

Fabrizio Moro: 6,5 Esce per ultimo sul palco dell'Ariston ma si distingue rispetto alla mediocrità di altri suoi colleghi. Un buon ritmo con uno sguardo all'attualità sono ingredienti di sicuro successo.