Processo televisivo a Santoro: non è detta L'ultima parola

Ieri sera nella trasmissione L'ultima parola condotta da Gianluigi Paragone è stato processato mediaticamente Michele Santoro offrendo una pagina di televisione davvero oscena. L'intento era chiarissimo: attaccare il conduttore, reo di essersi messo contro i poteri forti con la sua trasmissione Annozero.

Gli indizi che confermano la mia tesi sono tanti, ve li elenco rapidamente:

- La prima anomalia è che Paragone ha intervistato il Direttore Generale della Rai Mauro Masi, suo capo, ma non Santoro. A mio parere chi vuole discutere di una diatriba tra due persone o ne discute solo con gli ospiti in studio oppure intervista le parti per poter ascoltare "entrambe le campane".

- A Mauro Masi, in qualità di superiore di Paragone, sono state rivolte esattamente le domande che desiderava, in modo da poter argomentare al meglio il proprio attacco a Santoro, tant'è che Masi ha esordito più volte dicendo "La ringrazio per la domanda...". Il compito del giornalista è da sempre quello di fare domande, anche scomode, per offrire ai telespettatori la verità. Qui si aveva la netta sensazione che Masi le domande se le fosse scritte da solo.

- Appena iniziato il dibattito sono stati mostrati alcuni sondaggi, di dubbia verità, in cui il 60% degli intervistati sosteneva che la sospensione di Santoro fosse giusta e in cui l'Italia godeva di elevata libertà di informazione. Ma la vera ciliegina sulla torta è stata che questi sondaggi sono stati letti due volte, proprio per farli penetrare bene nelle case dei telespettatori: la prima volta dal conduttore Gianluigi Paragone, la seconda volta da una pseudo-velina.

- Tra gli ospiti poi la figura di Sgarbi aveva il chiaro intento di impedire la comprensione di quanto affermato da Peter Gomez (giornalista de Il fatto quotidiano), cui è stato dato 10 volte del "fascista".

Se volete comprendere meglio quanto accaduto in studio vi consiglio la visione di questo breve video, in cui Sgarbi, non potendo contestare le affermazioni di Gomez manda tutto in caciara, confermando il proprio ruolo di disturbatore, proprio come fece con Marco Travaglio ad Annozero. Che non venga pagato (e invitato) proprio per questo?

A Voi, cari lettori, l'ultima parola!