Il titolo che avete appena letto è la provocazione che voglio lanciare oggi. Sono sinceramente indignato dal prezzo esorbitante dei biglietti per il teatro.
Vi sembra possibile che con la situazione attuale un giovane, a meno che non sia figlio di un notaio o un dentista o qualche altra categoria privilegiata, possa pagare 50-60 € per poter assistere ad uno spettacolo? E vi sembra normale che in Italia tutti conoscono i film di Jim Carrey ma quasi nessuno sa neppure la trama de La locandiera di Goldoni?
L'invito è ai teatri ed alle Istituzioni: stipulate convenzioni, inserite il giorno in cui si paga meno (come al cinema), promuovete la cultura nelle scuole, offrite abbonamenti a prezzi agevolati. A mio parere se un film costa miliardi e si riesce a vederlo con 5-6 € si potrebbe fare lo stesso con una commedia teatrale. E se così non fosse i Comuni e le Regioni dovrebbero fare qualcosa.
La cultura che tanto vogliamo esportare all'estero siamo i primi a non conoscerla e non diffonderla. Non è anche questa una forma di Made in Italy? L'invito è quello di una seria concorrenza ai cinema e alla televisione: Pirandello contro L'Isola dei Famosi, Shakespeare contro Christian De Sica, Dario Fo contro Elisa di Rivombrosa.
Partendo ad armi pari voglio proprio vedere chi la spunta.
E' un problema antico Marco.Ti risulta forse che a teatro venga trasmessa la pubblicità della Dixan piuttosto che della Nuova Opel Corsa?Non solo.Anche nella recente Legge Finanziaria i fondi per il sostegno del settore teatrale sono calati del 20%. In compenso sono rimasti inalterati quelli a favore dei reduci della guerra del '15-'18 (tutti morti).Io ho assistito al dramma di Salvo Randone, quando, con una pensione di 400.000 lire (lire è?) è morto letteralmente di fame.In tale contesto, ovviamente, ne scade anche la qualità dello spettacolo e, calando le presenze, necessariamente aumentano i prezzi.La scuola di “arte drammatica” a Roma, non la frequenta più nessuno, se non qualche “figlio di papà” che può permettersi di stare a carico dei genitori fino all'età di 45 anni.I migliori che avevano iniziato con il teatro, oggi fanno cinema.E il varietà...esiste ancora?Morto.Questa è la politica del Ministero del Turismo e dello Spettacolo.Siamo sempre lì “marcolino”. Mi duole dirlo ma purtroppo si finisce sempre con il parlare di politica.Il Teatro Brancaccio, qui a Roma, passa dalla Direzione artistica di Gigi Proietti a quella di Maurizio Costanzo.Sopravvivono un po' i “teatrini”. Quelli con una capienza massima di 20 posti. Ma chi vi recita?Ragazzi come te, che dopo una giornata di lavoro o di studio si cimentano, per puro divertimento, a prendere lezioni di recitazione da qualche vecchio attore bastonatoAltro che ABBATTIAMOLI!!!!!!Un abbraccio.SHERWOOD
RispondiEliminaMarco la stagione teatrale al Paisiello quest'anno è stata rivolta proprio ad aiutare i giovani ad andare al cinema. Questo lo voglio ricordare perchè è stata una buona idea.Marzia
RispondiElimina“marzia”,perdonami Marco se mi esprimo in uno spazio che è il tuo e non è il mio.Mi rivolgo a Marzia.Allora,qui si parla di teatro.Un attore di teatro, se va bene, porta a casa 300 – 400 euro a serata.Richard Gere, per ogni film che fa, porta a casa 500.000 dollari.E c'è una bella differenza.Questo è il punto.Un abbraccio a tutti.SHERWOOD.
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